giovedì 9 aprile 2015

Oltre il confine

Basketball Wien 2015, pallacanestro e dintorni

Una settimana fuori di casa, senza le certezze e gli ambienti quotidiani, per costringere i ragazzi a ricercare le soluzioni necessarie attraverso strumenti propri o attingendole dal confronto coi propri compagni, cercando di migliorare come individui e costruendo squadra dentro e fuori dal campo. Per poter apprezzare ancor di più i pregi, di chi fatica con te durante la stagione, ma anche e soprattutto, per imparare a sopportare i difetti delle stesse persone, con la magnifica e inestimabile occasione di potersi conoscere meglio, confrontare, e chiarire costantemente, a causa di questo meraviglioso esilio forzato, nella “prigione” delle opportunità che per una settimana si è chiamata Basketball Wien 2015.
Quelli sopra citati sono i motivi per cui anche quest’anno si è scelto di partecipare al torneo Internazionale di Vienna, con la squadra Under 13, protagonista assoluta di questo splendido evento.
La nostra avventura comincia qualche mese fa, quando la disponibilità di un ristoratore locale e il talento culinario di un Educatore, fanno si, che, ai nostri 11 atleti si aprissero le porte di una cucina, ed esattamente come in campo, ognuno col proprio compito (pelare ortaggi di varie forme e dimensioni, grattugiare grana e falangi), e le proprie abilità (girare la polenta, mescolare sugo e scottare il vicino, far ridere tutti in continuazione), portassero a termine con grande dedizione e determinazione la preparazione ed il servizio di una cena che ha sancito definitivamente la nostra partecipazione viennese.
Il lunedì mattina, alla partenza, già si percepiscono curiosità e desiderio di arrivare prima possibile. Il viaggio ci offre già qualche opportunità, come la gara di barzellette che non fanno ridere (la finale verrà disputata alla festa di fine anno), o scoprire che qualche ragazzo denota gusti musicali evergreen.
La prima sera va in scena il grande classico. La cena in “famiglia”, con i ragazzi di Azzano e coach Mack e i nostri cugini (e qualche fratello) dell’Under 17, sembra una reunion natalizia degna del migliore cinepanettone dei Vanzina. Il fritto abbonda, qualcuno si lamenta di bistecche grandi come il Terranova che ha in giardino a casa, fatto sta, che il primo grande obiettivo è raggiunto. Tutti a dormire con la pancia piena e un tetto sulla testa.
Un esordio, ha sempre un sapore particolare, in qualsiasi ambito, provate a immaginare quindi l’emozione di una gara, ad un torneo internazionale giocata su una barca ormeggiata sulle rive del Danubio. I nostri contendenti, sono la squadra esordienti del Brose Bamberg (società di serie A tedesca). Dopo un primo quarto di studio reciproco, i ragazzi della 3S mettono la freccia del sorpasso e allungano fino al 75-42 finale. 
Nel pomeriggio si tiene la prima lezione della “scuola di tifo Bergalotto", coi ragazzi che provano a sostenere con cori di incitamento prima i nostri under 17 e poi la compagine azzanese. Risultati in campo e sugli spalti diametralmente opposti.
Seconda giornata di torneo che ci offre il confronto, forse con la squadra più competitiva sinora mai affrontata in stagione. Ludwisburg dispone di atleti tosti fisicamente, intensi, bravi nelle letture e supportati da fondamentali completi. Scontrandoci con queste difficoltà non riusciamo a scrollarci di dosso alcuni difetti che ci accompagnano da inizio anno, perdendo l’opportunità che il torneo ci aveva servito come un assist al bacio. Ne esce una sconfitta per 30-61.
Abbacchiati e demoralizzati rientriamo verso Schmelz, la scuola dove dormiamo, accompagnati da un’insolita nevicata col sole che splende, dove il nostro Paolone ci tira su il morale con una merenda da veri campioni!!!
Giovedì rappresenta il crocevia del nostro torneo, vincendo col Dom Gorizia, si passerebbe il turno, viceversa perdendo si chiuderebbe il nostro cammino sportivo a Vienna 2015.

Tanto per cambiare, alla festa manca solo biancaneve, i sette nani ci sono tutti, e per l’occasione hanno portato anche 4 cuginetti. Subiamo costantemente la fisicità dei nostri avversari, senza riuscire a controbattere con le armi che ci contraddistinguono. Si insegue da subito, -7 a fine primo quarto, -12 all’intervallo, sembra finita, ma arrivano due scossoni, uno dal campo (con il trio Bravin-Palena-Rinieri a trascinare), uno dagli spalti, quando l’incessante incitamento dei nostri under 17 (capitanati da un gran Christian Lecce), ci infondo il coraggio dovuto per tentare una rimonta. 
Ognuno di noi arriva nuovamente alla linea di confine, quella che fino a questo momento  aveva mostrato il nostro lato meno bello di fronte alle difficoltà, e finalmente consapevoli dell’opportunità, ci spingiamo oltre confine, affrontando questo scoglio sia come singoli, che di squadra, completando una rimonta galvanizzante, mettendo il naso avanti in un paio di occasioni, ma venendo beffati allo scadere, per quella che si può definire una magnifica sconfitta. Il risultato finale recita 39-41, ma non si può che gioire, nel vedere questi ragazzi, combattere con se stessi per essere dei compagni di squadra migliori, superando timori, paure e perplessità dentro il campo come fuori, per offrire il loro meglio all’interno del gruppo. Tutti protagonisti, primi attori, sia in campo, col coraggio di giocare, sia dalla panchina, con la gioia di partecipare, di essere vicini ai propri compagni. Si conclude qui il nostro percorso sportivo al torneo di Vienna, a testa alta, consapevoli di averci veramente provato, senza rimpianti, e continua un viaggio che ha veramente dell’incredibile.
Prater e Schoenbrunn ci attendono, con i nostri eroi che domano senza timore alcuno le giostre più alte e veloci del parco e attentano ai propri livelli glicemici con svariati dolci dai colori fluorescenti.
La conquista di Schoenbrunn è rinviata a data da destinarsi. Trovando il labirinto ormai chiuso, e tentando più volte di corrompere il custode con metodi leciti e meno leciti, i nostri decidono di regalarsi un tuffo nel passato di circa 200 anni, rivivendo i fasti di questa eterna dimora, dedicandosi alle tipiche attività della principessa Sissi (letto bene Riccardo???!!!) e del suo consorte, ovvero, la caccia alle anatre, la pesca nel laghetto e le ruzzolate nel giardino.
Come sempre, Vienna, con il suo torneo, la sua organizzazione estremamente teutonica, la sua accoglienza durante questo periodo, ha reso l’esperienza di questa settimana semplicemente meravigliosa e indimenticabile.
Non possiamo scordare chi ci ha permesso di vivere questa eccitante avventura, quindi, il ringraziamento più grande è rivolto a tutte le famiglie, per la costanza e l’impegno mostrati durante la preparazione e la fiducia riposta, alla società e a Pier, per tutte le attività collaterali che ci hanno agevolato nella partecipazione.
Un doveroso grazie a Paolone, il Kobe Bryant degli educatori, come il 24 dei giallo-viola, quando è in squadra tutto riesce meglio, e a Christian, per la passione che ha saputo trasmettere con il solo esempio.